27, gennaio 2022 3 min. tempo di lettura 2 Commenti
Ogni bottiglia ha una forma particolare e un colore scelto dall’esperienza e dal gusto del produttore, il quale riflette la sua poesia attraverso la grafica delle etichette e il colore delle capsule. Ma qual è la ragione per cui la maggior parte delle bottiglie di vino “standard” hanno la capacità di 75 cl e non da 1 litro?
Oggi ci siamo interrogati su questa particolarità che fa parte del mondo del vino da sempre…
Il vino ha origini antiche, e, oltre alla sua evoluzione nel corso dei secoli attraverso nuove tecniche di produzione ed invecchiamento, nuovi uvaggi e nuove tecnologie, anche i contenitori in cui era conservato hanno subito un’evoluzione.
Per molti secoli il vino è stato conservato in contenitori come anfore di diversi materiali, tra cui la terracotta e la ceramica, o addirittura in otri di cuoio. La storia ci riporta di bottiglie di vino dalla forma simile a quella che conosciamo al giorno d’oggi alla corte francese di Caterina de’ Medici, dove, nel 500, il vino veniva conservato in bottiglie di vetro avvolte da cestini di vimini per proteggere il vino e per facilitarne il trasporto.
La diffusione della bottiglia di vetro risale ufficialmente un paio di secoli dopo, nel 1700, quando, in Francia, la produzione di bottiglie di vetro per l’imbottigliamento di vino iniziò a prendere piede, dando inizio alla produzione in grande scala.
I miti che si celano dietro alla capacità della bottiglia di vino sono diversi, tra i quali ve ne racconteremo tre che hanno riscontrato maggior successo nel corso degli anni.
La prima teoria ha origini risalenti al 1700. Le bottiglie di vetro venivano create dagli antichi vetrai nelle loro botteghe attraverso un processo particolare: scaldando una massa di vetro a temperature molto alte, questo materiale diventava estremamente malleabile e, attraverso una cannuccia molto lunga, al fine di creare un contenitore vano, i vetrai (chiamati per l’appunto “soffiatori”) soffiavano aria nel vetro creando dei contenitori vuoti dalle diverse capacità. Dalla creazione di numerose bottiglie si scoprì che la capacità polmonare dei soffiatori permetteva la creazione di bottiglie che contenevano dai 65 cl ai 75cl di bevande grazie ad una sola “soffiata” e, cercando di ottenere contenitori che avessero la maggiore capienza, si optò per la capacità di 75 cl.
Un’altra teoria si rifà alle vecchie osterie, dove si optò per questo formato di bottiglia in grado di offrire servizi più veloci e sicuri ai commensali da parte degli osti. Infatti, una bottiglia da 75 cl permetteva di riempire esattamente 6 bicchieri da 125 ml e, in questo modo, vedendo il numero di avventori gli osti potevano immediatamente già sapere di quante bottiglie avrebbe avuto bisogno il tavolo, velocizzando così il servizio.
L’ultimo mito, il più accreditato dagli storici, fa riferimento in realtà ad un'organizzazione pratica con una base storica: all'epoca i principali clienti dei produttori di vino francesi erano gli inglesi sebbene presero lo stesso sistema di misure.
L' unità di volume degli inglesi era il "gallone imperiale" equivalente a 4.54609 litri.
Per semplificare i conti di conversione, hanno trasportato vino di Bordeaux in botti da 225 litri, vale a dire esattamente 50 galloni, corrispondenti a 300 bottiglie da 750ml. (75 centilitri).
Essendo più facile il calcolo, adottarono il seguente standard: un barile = 50 galloni = 300 bottiglie. In questo modo un gallone corrispondeva a 6 bottiglie. In realtà, per questo ancora oggi le scatole di vino hanno spesso 6 o 12 bottiglie .
Anche il vino è cultura!
02, febbraio 2022
Ein gelungener Artikel zu 75cl Weinflaschen.
Vielen Dank dafür.
Mit herzlichen Grüssen
Tom Gartmann
I commenti verranno approvati prima della presentazione.
Adrian Tscherry
02, febbraio 2022
7.5dl warum?
bei uns wird erzählt, dass mit 7.5dl (früher 7dl) die menge gewählt wurde, die ein mann zu einer mahlzeit zu drinken vermag….