15, novembre 2017 3 min. tempo di lettura
© Coop coperazione - Edizioni Nr. 46 del 14. Novembre 2017 - [Andrea Conconi]:
Di solito si dice “trentacinque anni e non li dimostra”, ma se guardiamo l’ascesa avuta in questo periodo dalla Vini e Distillati Angelo Delea ci si domanderebbe se Angelo Delea ha avuto il tempo di riposarsi un attimo. È il figlio David, che si occupa della parte commerciale mentre il fratello Cesare quella gestionale, a raccontarci questi quarantacinque anni di sogni che il papà è riuscito a realizzare. “Non pensiamo che mio papà, (racconta David) appassionato di vini, immaginasse che quel suo viaggio a Bordeaux e soprattutto le due barrique usate, regalategli dal Château Beychevelle, gli cambiasse la vita in questo modo. Una di queste barrique la caricò subito in macchina e l’altra se la fece spedire. Il problema arrivò quando giunse a casa nella piccola cantina dove vinificava i suoi primi chilogrammi d’uva. Le barrique non passavano dalla porta tanto da dover chiamare qualcuno per allargargliela. Il mondo del vino lo contagiò subito, tanto da cercare subito un posto più adeguato e spazioso in modo di poter incrementare la produzione. Al vigneto di famiglia di San Carlo se ne aggiunsero altri, tanto che oggi lavoriamo oltre venti ettari situati oltre che nel Sopraceneri uno anche nel Mendrisiotto e più precisamente a Tremona. In questi anni parallelamente ai vigneti la nostra azienda è cresciuta anche in cantina. Una ventina di anni fa abbiamo inaugurato la cantina di Losone. Concepita su due piani dove al piano terra si trovano le zone di vinificazione, di spumantizzazione e di distillazione. Quasi in contemporanea alla produzione di vino, mio padre iniziò a distillare, tanto d’avere un nostro alambicco. Nella parte interrata a una profondità di 8 metri che permette di mantenere la temperatura e l’umidità costante tutto l’anno, alloggiano oltre alle 700 barriques, il nostro museo del vino e un luogo di degustazione, dove accogliamo i visitatori facendogli vivere l’esperienza della degustazione proprio qui in mezzo ai vini che stanno affinandosi. Negli anni il nostro assortimento è cresciuto tanto che oggi possiamo rispondere alle esigenze di un pubblico eterogeneo. Abbiamo una trentina di etichette che valorizzano il Merlot e il suo terroir, un’eterogeneità di prodotti. Oltre ai vini tranquilli, “continua David” di cui nostro papà è stato uno dei pionieri dell’utilizzo delle barrique in Ticino, siamo i leader degli spumanti. Allo Charme, che produciamo dal 1995 e il cui successo ci ha obbligato a utilizzare una cuvée svizzera assemblando i vini base ticinesi con una selezione che acquistiamo nella Svizzera Romanda, dal 2011 si è aggiunto il “Noir” uno spumante ottenuto col metodo Charmat prodotto esclusivamente con uve ticinesi. Un’altra chicca della casa e gli unici a produrlo nel Cantone, è alloggiato nel sottotetto. In una ventina di batterie di botticelle, costruite con tipologie di legni diversi, invecchia un aceto balsamico ottenuto col metodo tradizionale di Modena”.
Oggi è la nuova generazione Delea che si sta facendo largo all’interno dell’azienda. Il carattere socievole e la creatività di David lo tengono spesso lontano dall’ufficio. Le vendite si fanno sul terreno e per questo girovaga sovente non solo in Svizzera, ma anche all’estero per sostenere i propri marchi. Anche a Cesare il lavoro non manca, ci sono le scartoffie da sbrigare. L’informatica aiuta, ma una corretta gestione ha bisogno di persone dalle spiccate capacità manageriali.
I commenti verranno approvati prima della presentazione.
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