Il Castello, probabilmente distrutto nel XV° secolo durante le invasioni aragonesi in territorio chiantigiano, viene ricostruito agli inizi del '700, usando le stesse pietre. La bellezza del luogo mosse la passione di Tomaso Carini ad iniziare una nuova avventura rivolta alla produzione enologica, coinvolgendo tre amiciper sviluppare insieme la rinascita di questo territorio. I quattro imprenditori reimpiantarono buona parte dei vigneti e costruirono una moderna cantina di fermentazione divenuta un modello innovativo per tutto il territorio. Nel 1982 entra ad Ama Marco Pallanti, giovane agronomo fiorentino e diventa enologo dell'azienda dopo una formazione tecnica all'Università di Bordeaux sotto la supervisione di Patrick Léon.
"Il vino deve come sgorgare dalle rocce del vigneto e deve rifletterne i caratteri.
Suolo, clima e varietà vanno a formare una realtà funzionale particolare nella quale si inserisce la tecnica di condotta dell’uomo tesa a valorizzarne l’originalità."